La salute intestinale nei vitelli

Impatto delle problematiche intestinali
Ogni allevatore di vacche da latte deve affrontare problemi digestivi nei vitelli perché sfortunatamente è una problematica ricorrente in azienda. Le conseguenze possono essere una crescita ridotta dei vitelli, un aumento dell’impiego della manodopera e perdite di profitto per l’allevatore. Il costo per un vitello con problemi digestivi può arrivare in media a 75 € per capo, inoltre, devono essere presi in considerazione anche altri costi extra di allevamento, la perdita di peso e il costo della manodopera extra. Il ritardo nella crescita dei vitelli può causare ritardi nell’inseminazione, divenendo una causa diretta dell’aumento dei costi di allevamento, inoltre la futura vacca produrrà meno nella prima lattazione.
Le cause delle problematiche digestive
La cause possono variare da allevamento ad allevamento, ma molto spesso si tratta di una combinazione di diversi fattori di origini diverse. Principalmente le problematiche digestive sono causate da microrganismi patogeni, altre cause possono essere una digestione alterata di proteine e di grassi e/o una scarsa igiene ambientale. I problemi digestivi causati dai patogeni danneggiano le pareti intestinali, perché questi colpiscono le cellule epiteliali intestinali innescando la diminuzione della superficie e riducendo la capacità di assorbire i nutrienti. Questi vitelli hanno tassi di crescita molto ridotti. Nella figura 1. è illustrato l’intestino in una condizione ottimale e non.

Figura 1: Rivestimento parete intestinale(1).
Villo intestinale normale (2), responsabili dell’ampliamento della superficie vengono irrimediabilmente distrutti o resi impenetrabili a causa di cicatrici ad opera di batteri sfavorevoli (3).
Un approccio proattivo: quali misure prendere
Sono numerosi i fattori che svolgono un ruolo importante nell’adozione di un approccio proattivo per affrontare le difficoltà digestive ed intestinali nei vitelli.
Igiene e stabulazione
È importante garantire ai vitelli un ambiente pulito fin dalla nascita. Dopo il parto, i vitelli entrano a diretto contatto con i batteri dell’ambiente, i quali possono causare problemi digestivi. I batteri infatti vengono ingeriti dai vitelli e finiscono nell’intestino. Una lettiera pulita e asciutta con uno strato di paglia abbastanza spesso significa fornire un ambiente adeguato al vitello dopo la sua nascita, assicurandogli la possibilità di creare un proprio microclima capace di proteggerlo.
L’importanza del colostro
Una volta sistemato nel box, entra in gioco l’elemento più importante per la salute: il primo colostro. Idealmente i vitelli dovrebbero ingerire 200 grammi di immunoglobuline nelle prime 6 ore dalla nascita. Le immunoglobuline sono anticorpi che determinano la resistenza dell’animale. Ogni litro di colostro ne dovrebbe contenerne 50 grammi, così da consentire al vitello di raggiungere il valore sopra indicato con l’ingestione di 4 litri di colostro. Il cosiddetto valore Brix del colostro, che viene misurato con un rifrattometro, deve essere quindi di almeno 23. Entro le prime 6 ore dalla nascita il vitello deve ingerire questa quantità per consentirgli l’assorbimento degli anticorpi attraverso le pareti intestinali. Poco dopo la nascita, la capacità di assorbimento è del 100 percento, 6 ore dopo è già dimezzata. La prima resistenza ‘indotta’ nel vitello avviene completamente tramite il colostro. Se, per esempio, a causa di un basso livello di anticorpi nel colostro, il vitello non può sfruttare questa resistenza, potrebbe essere più incline a difficoltà digestive nella fase dell’avvio. Il primo vero passo per affrontare le sfide digestive è quindi fornire immediatamente e a tutti i vitelli colostro in quantità adeguate e di buona qualità.
Come supportare lo sviluppo del sistema immunitario
Insieme al colostro, è ugualmente importante supportare i vitelli durante le prime settimane di vita, le prime due sono particolarmente critiche per il vitello. La resistenza ottenuta dal colostro si perde lentamente e i vitelli “lavorano” per acquisire e costruire un proprio sistema immunitario. In queste due settimane, i vitelli sono quindi particolarmente sensibili alle turbe digestive. Proprio come appena dopo la nascita, è importante garantire igiene durante tutto il corso dell’allevamento. Per raggiungere questo obiettivo, le cuccette devono essere pulite e disinfettate, gli stivali, le tute e tutto il materiale per l’alimentazione devono essere puliti e di buona qualità. Oltre a questo, è anche importante utilizzare materiali idonei (come la mangiatoia per il latte o la tettarella del secchio) e garantire la corretta preparazione del latte e dei sostituiti del latte.
Preparare e somministrare il latte e i suoi sostituti
Se il latte o i suoi sostituti non vengono preparati correttamente o se vengono utilizzati tettarelle o biberon danneggiati, oppure i secchi sono fissati male al box, il riflesso esofageo del vitello potrebbe non funzionare correttamente e il latte finire nel rumine anziché nell’abomaso. La doccia esofagea consente al latte di bypassare il rumine quando il vitello beve. Se si verificano alcune particolari condizioni, il meccanismo potrebbe non funzionare in modo ottimale e il latte entrerà nel rumine, questo succede per esempio quando un vitello non è nella posizione corretta per bere, quando la tettarella è di scarsa qualità, oppure il latte non è alla giusta temperatura o ha una composizione errata. Una volta nel rumine, il latte non può essere digerito correttamente e successivamente fermenta, portando il vitello a problematiche digestive.
Riguardo la qualità delle tettarelle, dovrebbe sempre esserne verificato lo stato: non devono essere rotte o comunque compromesse e devono essere collocate nella giusta posizione e alla giusta altezza. Nella figura 2 è illustrata la corretta posizione della tettarella.
La tettarella dovrebbe essere a forma di “+” per consentire il corretto flusso del latte. Al contrario, se posizionato a forma di “x”, la tettarella può ostruirsi e bloccare il flusso del latte. Se non adeguatamente monitorato, potrebbe quindi sembrare che un vitello non stia bevendo, deducendo incorrettamente che questo sia dovuto al altri problemi di salute, mentre in realtà è denutrito perché non assume latte a sufficienza. Tettarelle di scarsa qualità possono portare ad aspirare l’aria, compromettendo anche il riflesso esofageo, provocando ancora una volta che il latte finisca nel rumine.

La fase dello svezzamento
Lo svezzamento, che segue il periodo di allattamento, va introdotto gradualmente per evitare un rallentamento della crescita. Durante questo periodo i vitelli imparano gradualmente a ruminare il foraggio grezzo, mentre viene loro ridotta poco alla volta la somministrazione di latte. Fornendo del mangime solido, il rumine riesce a svilupparsi lentamente sostenendo il vitello, evitando un rallentamento o blocco della sua crescita. Diventa quindi fondamentale fare quanto è possibile per evitare che avvenga.
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